Online la Relazione finale di chiusura parziale del PSC MIT 14-20

Il 31 dicembre 2023 ha segnato una tappa chiave con la chiusura parziale del Piano Sviluppo e Coesione (PSC) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). La relazione, approvata dal Comitato di Sorveglianza l'8 ottobre 2024, fornisce un'analisi dello stato di avanzamento del PSC a titolarità del MIT, evidenziandone successi e difficoltà.

Per quanto riguarda lo stato di attuazione del Piano, alla data del 31 dicembre 2023, risultano completati 264 progetti, con un finanziamento a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione per la programmazione 2014-2020 pari a circa 247 milioni di euro. La maggior parte dei progetti in questione - circa l'85% - è concentrata nell’area tematica dei Trasporti e Mobilità, settore cruciale per lo sviluppo infrastrutturale del Paese.

Nonostante i progressi, tuttavia, il percorso del PSC a titolarità del MIT non è stato privo di ostacoli. Diverse, infatti, sono state le difficoltà emerse nel corso dell’esecuzione dei progetti, evidenziando criticità che hanno richiesto l’adozione di soluzioni mirate:

  • aumento dei costi delle materie prime: l’eccezionale incremento dei prezzi ha impattato negativamente sui budget, determinando in alcuni casi ritardi nei cronoprogrammi previsti nonché un aggravio dei costi totali;
  • difficoltà delle piccole stazioni appaltanti: le amministrazioni locali hanno talvolta riscontrato difficoltà nella gestione delle gare per l’affidamento dei lavori;
  • complessità dei processi autorizzativi: le farraginose procedure burocratiche legate all’acquisizione di autorizzazioni, pareri e nulla osta - soprattutto per valutazioni di impatto ambientale, espropri e varianti in corso d'opera determinate da eventi imprevisti - hanno rappresentato una sfida significativa per molti progetti;
  • iter progettuali complessi: le opere gestite da Beneficiari quali ANAS e RFI, hanno dovuto affrontare iter progettuali particolarmente articolati, che hanno talvolta determinato rallentamenti nell’avanzamento complessivo dei lavori;
  • gestione dei “progetti contenitore”: alcuni progetti, per via della loro complessità esecutiva, hanno richiesto una suddivisione in più “sub interventi”, ciascuno con una propria gestione.

Per far fronte a tali criticità, sono state messe in atto diverse misure correttive, quali:

  • sorveglianza rafforzata: un puntuale monitoraggio ha consentito di individuare tempestivamente le criticità emerse e di intervenire con azioni correttive;
  • supporto continuo alle amministrazioni: l’obiettivo è stato quello di rafforzare il supporto alle Direzioni Generali competenti ratione materiae e ai Beneficiari, con particolare attenzione alle procedure di verifica amministrativa delle domande di pagamento, nonché all'allineamento dei dati nel sistema informativo riguardante la situazione attuale dei progetti. In tal modo, è stata garantita una maggiore coerenza tra gli impegni finanziari, le procedure di aggiudicazione e le fasi procedurali, elementi soggetti a verifica per il raggiungimento delle OGV degli interventi.

Malgrado le difficoltà incontrate, le misure correttive adottate indicano un potenziale miglioramento nella gestione dei progetti futuri, soprattutto in previsione delle sfide rappresentate dal prossimo ciclo di programmazione.
La conclusione parziale del PSC a titolarità del MIT non rappresenta solo un traguardo raggiunto, ma anche una preziosa lezione per ottimizzare la gestione delle opere pubbliche in Italia, promuovendo una maggiore efficienza e rapidità nella realizzazione dei progetti strategici.

Per scaricare la relazione completa cliccare qui

Condividi